“Le cinque ferite dell’anima” di Lise Bourbeau esplora cinque ferite emotive fondamentali che possono influenzare profondamente la vita delle persone. Ogni ferita si forma in un determinato periodo dell’infanzia, è accompagnata da una paura principale, si riflette anche nelle abitudini alimentari e comportamentali, e si manifesta attraverso una maschera, un comportamento di difesa che la persona adotta per proteggersi dal dolore emotivo.
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Ecco una descrizione delle cinque ferite, l’età in cui si creano, la massima paura, l’alimentazione e la maschera corrispondente:
- Rifiuto:
- Descrizione: La ferita del rifiuto si manifesta quando una persona sente che la sua esistenza o il suo essere sono rifiutati. Questo porta a un profondo senso di insicurezza e autosvalutazione, inducendo la persona a isolarsi e a evitare situazioni in cui potrebbe essere rifiutata.
- Età di creazione: Da 0 a 1 anno.
- Massima paura: Il panico di essere rifiutati.
- Alimentazione: Tendenza a mangiare poco o ad avere disturbi alimentari come l’anoressia, dovuti alla scarsa accettazione di sé.
- Maschera: Il fuggitivo. Chi indossa questa maschera tende a evitare il contatto sociale e situazioni che potrebbero mettere in luce la propria vulnerabilità, cercando rifugio nella solitudine.
- Abbandono:
- Descrizione: La ferita dell’abbandono si forma quando una persona si sente emotivamente trascurata o lasciata sola, creando una profonda paura di essere abbandonata. Questo porta spesso a un comportamento di dipendenza emotiva dagli altri e a un forte bisogno di attenzione e supporto.
- Età di creazione: Da 1 a 3 anni.
- Massima paura: La solitudine.
- Alimentazione: Propensione a mangiare troppo o troppo poco, utilizzando il cibo come sostituto affettivo.
- Maschera: Il dipendente. Questa maschera si manifesta attraverso un comportamento eccessivamente attaccato e bisognoso, cercando costantemente la presenza e l’approvazione degli altri per sentirsi sicuro.
- Ingiustizia:
- Descrizione: La ferita dell’ingiustizia si sviluppa quando una persona percepisce di essere trattata con severità o di non ricevere ciò che ritiene giusto. Questo porta a sentimenti di rabbia, rigidità e un forte perfezionismo, cercando sempre di dimostrare il proprio valore.
- Età di creazione: Da 4 a 6 anni.
- Massima paura: La freddezza e l’insensibilità.
- Alimentazione: Tendenza a controllare rigidamente la propria dieta, spesso attraverso regimi alimentari rigidi o perfezionistici.
- Maschera: Il rigido. Chi indossa questa maschera tende a essere critico, perfezionista e molto esigente, sia con sé stesso che con gli altri, cercando di mantenere sempre il controllo per evitare l’ingiustizia.
- Umiliazione:
- Descrizione: La ferita dell’umiliazione si manifesta quando una persona si sente disprezzata o umiliata, portando a una bassa autostima e a sentimenti di vergogna. Questo può portare a comportamenti di auto-sabotaggio e a un forte senso di colpa.
- Età di creazione: Da 1 a 3 anni.
- Massima paura: La libertà eccessiva.
- Alimentazione: Tendenza a usare il cibo come fonte di consolazione, spesso portando a eccessi e problemi come l’obesità.
- Maschera: Il masochista. Questa maschera si esprime attraverso il sacrificio di sé e la tendenza a mettere i bisogni degli altri al primo posto, spesso a discapito del proprio benessere, per evitare di sentirsi umiliato.
- Tradimento:
- Descrizione: La ferita del tradimento si crea quando una persona si sente delusa o tradita nelle sue aspettative, sviluppando una profonda diffidenza e una forte necessità di controllare gli altri per evitare di essere tradita nuovamente.
- Età di creazione: Da 2 a 4 anni.
- Massima paura: Il dissenso e il tradimento.
- Alimentazione: Propensione a mangiare in modo disordinato, con oscillazioni tra eccessi e privazioni.
- Maschera: Il controllore. Chi indossa questa maschera tende a voler avere il controllo su tutto e tutti, diffidando degli altri e cercando di prevenire qualsiasi possibilità di tradimento.
Riconoscere queste ferite e le relative maschere è il primo passo verso la guarigione, permettendo a chi soffre di affrontare e superare il dolore emotivo nascosto.
Non fare questo errore:
Cosa fa il coach? Attraverso delle domande strutturate cerca di fare emergere la (o le) ferita(/e) dominante che è generalmente ben occultata e non resa visibile dall’inconscio onde evitare il dolore che ne deriverebbe dalla scoperta di questo meccanismo difensivo che serve a proteggerci da un dolore maggiore.