Quante volte ci troviamo bloccati nel vortice della lamentela per quello che ci sta succedendo? Problemi a lavoro, problemi di coppia, problemi in famiglia… problemi su problemi, e la nostra frase ricorrente magari è: “Perché si comporta così?” (L’altro). Eppure, a volte la domanda che dovremmo farci è: “Perché ho attratto questo nella mia vita?” (Io).
Pensiamo sempre che tutto dipenda dall’esterno e viviamo da vittime inconsapevoli di incontri accidentali, deresponsabilizzandoci quanto più possibile, ma la verità è un’altra.
Quello che ci accade all’esterno è diretta conseguenza di quello che abbiamo dentro. Si dice che bisognerebbe cambiare la frase “Ho l’ansia perché ho problemi di soldi” in “Ho problemi di soldi perché ho l’ansia”.
Quando qualcosa arriva nella nostra vita, dovremmo fermarci e osservarla con quella lucidità che contraddistingue i saggi. Qualcuno potrebbe obiettare che non siamo saggi, ma solo poveri esseri umani catapultati in questo mondo, eppure, se riuscissimo ad essere leggermente più lucidi, riusciremmo a vedere che quello che si manifesta all’esterno è proprio quello che abbiamo dentro. La realtà ci risponde in base a quello che inviamo ad essa. Lo so, sembra un discorso “mistico” e lontano dalla potente razionalità che cerchiamo per “spiegarci” le dinamiche della vita, ma non è proprio così.
Per tanto tempo ho avuto un rapporto conflittuale con mia madre. Fin qui nulla di sconvolgente: sfido qualunque figlio ad avere un rapporto idilliaco con i propri genitori. Poi è successo che, grazie all’aiuto della terapia, il nostro rapporto cambiò e divenne più forte e amorevole.
Ero sorpresa, perché mia madre era cambiata nei miei confronti: mi supportava, mi accettava, avevo la sensazione che fosse sempre dalla mia parte… Cosa stava succedendo? Nulla di mistico. Io avevo visto cosa avevo dentro, lo stavo sciogliendo, e mia madre semplicemente rispondeva al mio cambiamento.
Quando ho preso coscienza di questo, ho cominciato a capire concretamente che la realtà risponde a quello che siamo. L’esempio con mia madre è un esempio semplice, perché parliamo di un essere umano con cui ho una relazione diretta. Ma la realtà risponde anche con gli eventi e le opportunità. Quando ho “smesso” di bloccarmi da sola, l’universo mi ha dato l’opportunità di esprimermi, mi ha dato lo spazio di cui avevo bisogno, perché ero io che me lo stavo dando.
Nel coaching umanistico esistono i “sentimenti di base”, quelli nei confronti della vita. I sentimenti di base sono la chiave per qualunque miglioramento. In un percorso di crescita personale, la prima e più importante fase del lavoro è quella di capire che rapporto si ha con la vita.
Mettendoci in una condizione di fiducia profonda, la vita non può far altro che rispondere alla nostra fiducia. Se, al contrario, viviamo in difesa, la vita ci attaccherà ripetutamente; è un circolo vizioso che va interrotto al più presto. Siamo pieni di sovrastrutture e paure, e questo rende il compito arduo. Tuttavia, sono assolutamente convinta che un buon lavoro di liberazione, un buon lavoro “a togliere” e un sano allenamento possano portare a dei miglioramenti incredibili nella vita di ognuno.
Com’è fuori, così è dentro. Se qualcosa fuori si manifesta, è il caso di andare a guardare dentro, nel profondo, il corrispondente. Non dico che guardandolo tutto si risolverà, ma vi assicuro che, guardandolo, qualcosa inizierà a muoversi, e a voi resterà solo l’arduo compito di lasciarlo fluire.