“Cosa significa per te la condivisione?” mi ha chiesto la mia coach durante la scorsa sessione.
Ho iniziato a borbottare qualche parola nel tentativo di spiegare il mio concetto di esperienze comuni, in cui si vive qualcosa di significativo con una persona. Ovviamente, la temibile 😀 Valentina non si è lasciata sfuggire una risposta così superficiale.
Vale: “Ma se non riesci a capire come sia possibile avere un’esperienza condivisa con qualcuno che è potenzialmente molto diverso da te, forse la domanda riguarda la profondità della condivisione?…”
E qui è iniziata la detonazione della bomba… 🎉
Io: “Cosa vuoi dire? Spiegati meglio…”
Vale: “Potrebbe essere che tu senta il bisogno di una condivisione più profonda?”
Io: sguardo disorientato, perso nel vuoto… (tra me e me, cosa vuole dire questa 😣)
Vale: “La stessa esperienza vissuta da due persone diverse può avere un significato completamente opposto.”
Io: Shock… mi sa che sta lanciando una di quelle bordate micidiali… Qui c’è troppa roba su senso e significato, argomenti che non ho approfondito bene durante il corso… 😛
“Ok, Vale, non ci sto capendo molto…”
Vale: “Ti faccio un esempio…”
Io: la tensione si allenta, forse l’ho scampata. Magari con un esempio riesco a cogliere il concetto…
Vale: “Immagina due persone che si allenano per correre. Una è guidata dal desiderio di eccellere e vuole migliorare i suoi tempi e il tono muscolare; l’altra, invece, ha disturbi alimentari e (senza esserne consapevole) corre per bruciare più calorie…” “In questo caso, entrambe vivono lo stesso momento, ma il significato profondo che attribuiscono a quell’attività è completamente diverso.”
Io: Nuovo shock, rischio attacco di prurito irrefrenabile… Basta, ho capito che non si smette mai di imparare… La mia mentore ne sa sempre troppe!
Nella semplicità di questa rivelazione c’è la risposta a tutto… 🙂
Possiamo trascorrere una vacanza, una vita, un cammino con qualcuno, ma se il motivo che spinge l’altro a fare quell’esperienza è totalmente diverso dal nostro, avremo solo una connessione superficiale che nasconde valori profondamente diversi.
Possiamo viaggiare insieme e visitare un paese magico, uno di noi con l’obiettivo di scoprire il mondo, meravigliarsi delle bellezze e fotografarle per mostrarle a chi non può essere lì, cercando di far rivivere a chi guarda le foto la stessa emozione e stupore.
L’altro potrebbe invece essere lì solo per mostrare quanto sia bella e interessante la sua vita, scattandosi selfie per suscitare invidia nei suoi “amici”… Lo stesso viaggio, la stessa esperienza, ma un significato completamente opposto.
Allora forse non è necessario vivere la stessa esperienza, ma è importante il senso che attribuiamo a quel momento…
Il significato che trovo nel fare una passeggiata nella natura potrebbe essere lo stesso che un’altra persona vive nel meditare nel suo “rifugio” protetto, circondato da profumi d’incenso e colori stimolanti. Entrambi abbiamo bisogno di riflettere e immergerci nei nostri pensieri per capire chi siamo e come soddisfare i nostri bisogni.
Condividere il senso profondo non significa più partecipare alla stessa esperienza, che può anche avvenire in momenti diversi, ma immergersi nell’esigenza più intima dell’altra persona, comprendere come vive quel momento, che risponde esattamente al nostro stesso bisogno, anche se con strumenti diversi.
Facendo questo, l’altro ci percepisce come simili, ci riconosce e si instaura un rapporto di autentica profondità, libero da tutti i giudizi su come le cose dovrebbero essere.
Ci vede per quello che siamo e gioisce (anche se non è con noi) nel vederci felici… perché in realtà siamo più profondamente connessi e vicini a quella persona di quanto lo saremmo se fossimo fisicamente insieme.